"I MISTERI"
A Campobasso sono conosciuti col nome di "MISTERI"
che un tempo si allestivano e si disfacevano anno per anno, variando di forme e
di costumi, con il patrocinio di congregazioni religiose laiche che sostenevano
le spese di allestimento. Il giorno dell’uscita dei misteri coincideva con il Corpus
Domini la maggiore festa della cristianità istituita da papa Urbano IV
nel 1264.
Le rappresentazioni avvenivano su palchi fissi o mobili con scenografie
elementari, i copioni erano in linguaggio popolare e gli argomenti rispettavano
la vita e la fantasia delle platee di fedeli a cui si rivolgevano.
A Campobasso come descrive Michelangelo
Ziccardi e Luigi Alberto Trotta non troviamo immagini dialogate ma "QUADRI
VIVENTI" muti che rappresentavano i momenti di vita della chiesa, in
posizioni statiche e senza dialoghi. Una sorta di CULTURA DELLA VISIONE dove
l’immagine diventa rappresentazione del vero, attimo di cronaca, ma soprattutto
comunicazione biunivoca tra quadro vivente ed osservatore.
La parola non serve per comunicare
l’avvenimento, basta la staticità del personaggio a comunicare al fruitore i
sentimenti e il "pathos" dell’avvenimento e a sua volta l’osservatore
comunica la sua emotività, il suo "attimo fuggente" ai personaggi che
fanno parte del quadro vivente creando un dialogo fatto di gesti e di sguardi.
Paolo
Saverio Di Zinno, campobassano vissuto tra il 1718 e il
1781 di origine contadine, studiò a Napoli a spese dei suoi fratelli presso la
bottega di Gennaro Franzese. Di Zinno tornato a Campobasso iniziò la sua
carriera di scultore come testimoniano numerose sculture che ancora si trovano
in numerose chiese del territorio molisano. E persino in Dalmazia Di Zinno
eredita da Napoli l’impronta della scultura delle linee esatte ed equilibrate e
vi inserisce il suo gusto personale. Sua passione e spontaneità derivante dai
luoghi del suo Molise che lo conducono ad alleggerire le masse e muovere le sue
figure accentuandone la spiritualità e la vita in un mero pittoricismo
plastico.
Le macchine, gli ingegni, sono realizzate in
strutture ferrose applicate su basi di legno. La lega usata ha la particolarità
di essere flessibile e non spezzarsi alle sollecitazioni che il gruppo dei
portatori provoca quando si portano in giro per la città.
I personaggi sono sistemati in apposite
imbragature imbottite con ovatta e cuoio a mò di sellini per essere al massimo
ergonomiche e per attutire al massimo i colpi della sollecitazione.
Le speciali imbragature fanno si che le figure
poste in alto siano sistemate con la massima sicurezza senza essere di
nuocimento a chi prende posto sugli ingegni durante il lungo tragitto per la
città
I portatori in numero da 16 a 20 prendono posto
sotto le sbarre sistemate inferiormente alle basi scenografiche di legno
dipinto e mantenendo costantemente il passo, scandito anticamente da tamburi e
trombe, nell’era moderna invece dalle bande musicali che eseguono durante la
processione il ritmo del Mosè di Rossini".
La prima immagine è presa dal WEB , le altre sono foto scattate da me
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DAL Web |
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Angeli e Diavoletti |
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M |
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M |
I 13 INGEGNI :” I MISTERI”
S. ISIDORO
S. CRISPINO
S. GENNARO
ABRAMO
MARIA MADDALENA
S. ANTONIO ABATE
IMMACOLATA CONCEZIONE
S. LEONARDO
S:ROCCO
Maria S./ma ASSUNTA
S. MICHELE
S: NICOLA
S.S.mo CUORE DI GESU’
Una festa antica ... a cui sono molto legata ..
In questi ultimi anni sempre meglio organizzata ...
Se passate da Campobasso ... credetemi , ne vale la pena
Un sorriso e un abbraccio a tutti
: )